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La FSRU destinata all’area adriatica che è entrata in funzione nel mese di maggio 2025, è la BW Singapore: una nave lunga 292 metri e larga 45, acquistata da Snam nel luglio 2022.
Costruita nel 2015, questa FSRU è in grado di stoccare 170mila metri cubi di Gas Naturale Liquefatto e rigassificarlo per una capacità di 5 miliardi di metri cubi l’anno. Con la sua entrata in esercizio, la capacità complessiva di rigassificazione italiana ha raggiunto i 28 miliardi di metri cubi, equivalente ai volumi importati via gasdotto dalla Russia nel 2021, prima del conflitto russo-ucraino.
La nave rigassificatrice è ormeggiata a circa 8 chilometri al largo di Ravenna, in corrispondenza della piattaforma offshore ex-Petra. Nell’area sono state realizzate le infrastrutture necessarie per allacciare il natante alla rete di trasporto gas esistente: il collegamento è infatti composto da un tratto di metanodotto a mare di circa 8,5 chilometri e uno sulla costa completamente interrato, di circa 34 chilometri.
Come per Piombino, la scelta di Ravenna nasce dalla necessità di collocare dei terminali di rigassificazione in prossimità delle aree centro-nord del Paese: più industrializzate ed energivore.
Ravenna, inoltre, data la presenza di un terminale marino esistente in un distretto già ampiamente specializzato nel settore energetico, rappresenta una soluzione ottimale per garantire tempi di attivazione brevi per far fronte all’emergenza gas generata dal conflitto russo-ucraino, garantendo la sicurezza energetica del Paese.
La FSRU di Ravenna assicurerà, infatti, un flusso di gas annuo equivalente a un sesto della quantità di GNL importata dalla Russia.
I lavori per ospitare il nuovo il terminale di rigassificazione al largo della costa di Ravenna sono iniziati il 19 giugno 2023.
Il progetto FSRU Ravenna è stato studiato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti.
Il rigassificatore è attualmente ormeggiato in corrispondenza dell’esistente piattaforma Petra del Gruppo PIR. Comunemente chiamata il “Ragno”, questa struttura è lunga 350 metri e alta 11,5 metri, e veniva utilizzata per ricevere le navi petroliere.
Grazie ai lavori di adeguamento delle strutture, degli arredi e degli impianti, la piattaforma ospita attualmente il nuovo terminale che viene rifornito ad intervalli regolari, al massimo una volta alla settimana, da navi metaniere.
Per proteggere l’impianto e le navi metaniere da potenziali mareggiate, verrà realizzata, a poca distanza dalla piattaforma, una diga frangiflutti.
I lavori offshore hanno interessato la costruzione del tratto di metanodotto a mare (sealine), lungo 8,5 km e profondo 14 metri, in modo da collegare la FSRU all’approdo costiero.
L’approdo terrestre, in prossimità della spiaggia di Punta Marina, è stato realizzato con tecnologia trenchless, tramite la creazione di un microtunnel lungo 1.300 metri: una soluzione che consente di attraversare la linea di costa senza lo scavo in trincea.
Dopo aver percorso il tratto offshore ed essere approdato sulla terraferma, il metanodotto si sviluppa per circa 1,9 km prima di raggiungere l’impianto PDE. Da questo punto, il metanodotto si estende per altri 32 km, formando un anello intorno al nucleo abitato cittadino, per poi ricongiungersi con il cosiddetto “Nodo di Ravenna”: il punto di interconnessione con la Rete Nazionale Gasdotti.