© 2024 Snam SPA - Partita IVA: 1327139015

Piombino 2023

La FSRU destinata al porto di Piombino, acquistata da Snam nel giugno 2022, è una nave lunga 293 metri e larga 40 che può immagazzinare circa 170 mila metri cubi di gas liquefatto e ha una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi l’anno, una quantità pari a circa un sesto dei volumi importati negli ultimi anni dalla Russia ovvero l’8% del fabbisogno nazionale.

Ormeggiata nella banchina est della darsena nord del porto, riceverà il GNL dalle navi metaniere una volta a settimana. Le operazioni di accosto, ormeggio e disormeggio – effettuate in collaborazione con le autorità marittime – durano circa due ore e si svolgono nelle ore notturne al fine di minimizzare ogni possibile interferenza con le altre attività economiche, incluso il traffico dei traghetti e delle navi da crociera.

A luglio 2023 la nave è entrata ufficialmente in esercizio commerciale con l’arrivo della prima nave metaniera e il primo carico di GNL, a seguito della conclusione di tutte le verifiche tecniche.

0
capacità gas liquefatto
0 miliardi m³
capacità di rigassificazione annuale

Perché Piombino

Per garantire l’operatività della nave in tempi brevi e far fronte alla crisi energetica generata dal conflitto in Ucraina, è stato necessario individuare un porto che rispondesse a tre condizioni principali: 

  • una localizzazione geografica sufficientemente a nord per non pregiudicare la possibilità di aumentare anche le forniture di gas provenienti da sud (Algeria, Libia e Azerbaijan); 
  • una ragionevole distanza dalla rete nazionale dei gasdotti per agevolare il collegamento e il trasferimento del gas; 
  • la disponibilità di una banchina portuale adeguata alle necessità della nave (per dimensioni, profondità di pescaggio, spazi, aree di manovra).

Dopo studi e valutazioni approfondite, Piombino è risultata la migliore soluzione per consentire l’entrata in esercizio nei tempi previsti.

Il cantiere e le attività

La nuova condotta

Per trasportare il gas dalla nave alla dorsale tirrenica della rete di gasdotti nazionale, è stata realizzata una nuova condotta lunga circa 9 km che si compone di tre parti: la prima posizionata sulla banchina est del porto; la seconda che supera il braccio di mare tra la banchina e la costa realizzata tramite la tecnica “trenchless”; la terza, dalla costa al punto di entrata nella rete nazionale dei gasdotti, eseguita a terra con il classico scavo in trincea.

La tecnica trenchless

Il termine “trenchless”, tradotto letteralmente come “senza trincea”, fa riferimento a una particolare tecnica di realizzazione a basso impatto ambientale, impiegata solitamente nella realizzazione di infrastrutture di rete come la posa di tubi e di cavi interrati nelle aree protette o di particolare pregio ambientale.

Nel caso di Piombino, per salvaguardare le particolari caratteristiche della zona interessata, attraverso questa tecnica è stata realizzata e posizionata una tubatura sottomarina di circa 1.270 metri (la più lunga tubatura subacquea d’Europa).

Il cantiere

Le attività di cantiere sono state eseguite nel pieno rispetto delle prescrizioni ambientali e di sicurezza. Nel corso dei lavori, di concerto con gli enti coinvolti, Snam ha ottemperato alle prescrizioni pre-operam, in corso d’opera e post-operam riguardanti monitoraggi, studi idrologici idraulici, sicurezza e altri ambiti previsti dall’autorizzazione.

Nel cantiere hanno operato più di 450 persone, tra appalto e subappalti, con 40 addetti dedicati alla direzione dei lavori. Sono state inoltre incaricate 21 ditte subappaltatrici – 3 della provincia di Livorno e 7 della Toscana – e 147 fornitori, 27 del livornese e 35 toscani.

L’attenzione alla sicurezza e all’ambiente

La salvaguardia dell’ambiente è parte integrante delle attività di Snam e si concretizza nel minimizzare gli impatti delle opere nel rispetto della biodiversità e delle realtà territoriali e nel garantire la sicurezza e la salute delle persone attraverso un percorso di condivisione e collaborazione con le comunità e con le istituzioni locali, anche attraverso il supporto di istituti scientifici e di ricerca, prima e dopo la realizzazione dell’opera.

Il progetto del rigassificatore di Piombino, in particolare, prevede controlli e monitoraggi preventivi e successivi che dimostrano l’impatto minimo e significativamente inferiore ai limiti di legge per quanto riguarda le emissioni in atmosfera di ossidi di azoto, polveri e la  dispersione termica e/o chimica. A riguardo sono state installate delle apposite centraline di controllo utili a sviluppare, in collaborazione con la ASL, il monitoraggio del territorio. Tuttavia, secondo le simulazioni effettuate con l’Università degli Studi di Genova, non sono emersi effetti significativi tali da incidere sull’ecosistema marino e sulle attività di allevamento e di pesca, così come risultano positivi gli studi sulle possibili interferenze con il traffico navale e con la vocazione turistica della città.

Perchè un rigassificatore?